In Gaiole in Chianti dal 1256
Una Fattoria nella Natura
A View From The Sky
I Vigneti
I terreni di Castello di Meleto si estendono intorno al borgo medievale per circa 1.000 ettari: di essi 125 sono dedicati alla coltivazione della vite. L’uva prevalente è il Sangiovese, destinata alla produzione del vino Chianti Classico DOCG. Fra le altre varietà, piantate negli anni ’80, troviamo Merlot, Cabernet, ma a partire dalla fine degli anni ’90 è stato avviato un processo di reimpianti mirato a valorizzare il patrimonio ampelografico tradizionale della Toscana, introducendo anche alcune varietà a bacca bianca come il Vermentino.
Il terreno è costituito prevalentemente da galestro, alberese e marne calcaree: è su questi terreni aridi e sassosi che la vite dà i suoi frutti migliori, ricchi di profumi e aromi naturali.
Castello di Meleto produce principalmente vini tipici del Chianti Classico DOCG, un moderno, intrigante Spumante Brut Rosè, due caratteristiche e distinte tipologie di Grappa, un Olio Extravergine di Oliva da agricoltura Biologica nonché un allevamento di maiali di Cinta Senese.
I vigneti di Meleto producono in media 6.000 chilogrammi di uva per ettaro, vendemmiata in parte a mano e parte a macchina.
Grandi vini da una grande uva. Il Chianti Classico Meleto è un vino moderno che conserva comunque un gusto fine ed elegante. La Riserva storica e i nostri Supertuscans presentano invece una struttura più intensa, corposa allo stesso tempo piacevole e persistente.
Vini
Dalle viti maturate sotto il sole del Chianti nascono uve di rara purezza! Nei 125 ettari vitati della Tenuta di Meleto ci sono tutte le condizioni per ottenere grandi vini: buona terra, il microclima giusto e la sapienza dei nostri fattori.
Olio Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica
Nei terreni circostanti al Castello di Meleto, ad un’altitudine compresa fra i 360 e 530 metri sopra il livello del mare, si trovano circa 1.600 olivi secolari da cui si ottiene un Olio Extra Vergine d’Oliva Biologico dalle straordinarie qualità organolettiche e nutrizionali.
La forma di allevamento degli olivi è quella del vaso policonico, mentre le principali cultivar sono quelle tipiche toscane del Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino solitamente raccolte a mano ai primi di Novembre.
Le olive vengono frante nella stessa giornata in cui sono raccolte e danno vita ad un olio particolarmente fruttato, giustamente acido e leggermente piccante.
Allevamento di Cinta Senese
La Cinta Senese è una razza suina italiana: il nome deriva da una cinghiatura bianca sul mantello nero-ardesia dell’animale e dalla zona storica di allevamento (la Montagnola Senese, che con i suoi immensi boschi di lecci, cerri e querce offrono un sottobosco ricco di ghiande e castagne che sono alla base della dieta di questi animali). Dal 2000 si è costituito il Consorzio di Tutela della Cinta Senese che ha promosso a DOP il “Suino Cinto toscano”. Al Castello abbiamo iniziato ad allevare una quarantina di maiali nella zona di Molin Lungo in un bosco di circa 4 ettari, dove gli animali possono pascolare allo stato brado, in continuo movimento.
Dalle loro carni si ottengono prodotti freschi e salumi tradizionali toscani (prosciutto, spalla, gota, lardo, pancetta o rigatino, capocollo, salame, salsicce, finocchiona): solo alle carni di animali di età minima 12 mesi è riservato il marchio “Suino Cinto Toscano DOP”.
Castello di Meleto - Luogo Incantevole e Maestoso
Cenni Storici
Le prime testimonianze di Meleto sono datate XI secolo, allora possedimento dei monaci Benedettini. Successivamente divenne la proprietà di un tale “Guardellotto”, membro di una famiglia feudale locale, al quale Federico I Barbarossa confiscò i suoi possessi e li passò alla famiglia dei Ricasoli-Firidolfi.
Da qui nacque quel ramo della famiglia chiamato Firidolfi da Meleto. E’ nel 1256 che il nome “Meleto in Chianti” compare per la prima volta nel “Libro degli Estimi” dei Guelfi Fiorentini come proprietà dei Firidolfi.
La posizione di confine, ai limiti delle Repubbliche di Siena e di Firenze, ha fatto sì che il Castello sia stato teatro di numerose guerre tra guelfi e ghibellini, tra cui la seconda invasione aragonese del Chianti nel 1478 quando fu occupato dalle truppe nemiche e durante la Guerra dei Medici, nel 1529, quando venne assediato dalle milizie senesi.
Archivio Storico
Il Castello di Meleto è come uno scrigno colmo di tesori, passaggi segreti, archivi, sorprese che si rivelano ad ogni angolo in un archivio murato dentro la torre.
Abbiamo scoperto una serie di importantissimi documenti che testimoniano la reale storia del castello: le entrate, le uscite, le spese, i prodotti coltivati nella fattoria.
E per ogni singolo podere, i nomi dei lavoratori, i nomi dei padroni, le vigne: in una parola una documentazione degna di un moderno computer.
Castello di Meleto Oggi
La Viticola Toscana è una società per azioni costituita nel 1968 per iniziativa di un importante editore milanese, il Comm. Gianni Mazzocchi, Presidente dell'Editoriale Domus e, quindi, all’epoca, editore di due importanti riviste: Quattrosoldi e Quattroruote.
Lancia una pubblica sottoscrizione su Quattrosoldi, proponendola costituzione di una società per azioni per acquisire una fattoria in Maremma.
Il successo immediato è tale (oltre 1.500 adesioni) che con le sottoscrizioni si acquisisce anche parte della proprietà Ricasoli in quel momento in vendita nel Chianti: la Fattoria di Meleto, dell'estensione di 1.400 ettari - molti casali, il Castello di Meleto, la Pieve e l'annesso convento di Santa Maria a Spaltenna.
Inizia un'importante opera di trasformazione agraria fra il 1968 ed il 1972 durante il quale la Viticola Toscana impianta nel Chianti 180 ettari di vigneto, costruisce poi una grande cantina di vinificazione ed inizia la produzione di vino Chianti Classico Docg.
Oggi, a distanza di 50 anni, la Viticola Toscana ha profondamente cambiato il territorio di questa zona del Chianti, da sempre considerata “svantaggiata” perché più lontana dalle strade normalmente percorse dai turisti: la mezzadria che aveva causato l'abbandono di queste terre è stata sostituita dalla conduzione in economia, i casali sono stati ristrutturati e quelli intorno al Castello trasformati in agriturismo.
Foto Storiche
Una raccolta delle più belle foto storiche del Castello di Meleto.
Visite Guidate al Castello
La visita guidata del Castello di Meleto, della durata di circa 30 minuti, permetterà di ammirare le sale arredate e affrescate del Piano Nobile, il Teatrino del ‘700 e la vecchia Cantina sotterranea.
Gli orari delle visite - Tutti i giorni: 11.00 – 15.00
Normalmente è richiesta la prenotazione della visita, per controllare in anticipo la disponibilità di accesso alle sale per il tour guidato.
Le Attività al Castello
La “multifunzionalità” dell’azienda permette un ampio ventaglio di attività disponibili:
- Degustazioni di vini di nostra produzione;
- Degustazioni comparate di olio d’oliva;
- Light lunches;
- Visite guidate al Castello;
- Visite all’allevamento di Cinta Senese;
- Scuole di cucina
- Eventi a tema
- Matrimoni
- Attività legate alla pittura e all’arte
Il Chianti e il Suo Territorio - Dintorni
Il Chianti è senza dubbio una delle terre più famose per la produzione di vino. Ma non solo. Pensando al territorio si presentano alla mente i cipressi, le chiese, i castelli che popolano la regione.
Gaiole in Chianti fu, durante il Medioevo, un importante mercatale sviluppatosi lungo la strada per il Valdarno. I numerosi castelli e pievi nei dintorni sono testimonianza di un'intensa e prospera attività agricola e commerciale.
Castellina in Chianti fu trasformata in una fortezza di cui oggi resta la possente Rocca, una massiccia costruzione che sorge sulla piazza principale con un torrione trecentesco merlato dalla cui sommità si può ammirare un notevole paesaggio chiantigiano.
Castelnuovo Berardenga viene spesso ritenuta come una specie di appendice di Siena dal momento che non viene mai considerata dai turisti come appartenente alla provincia di Siena. La città e i territori circostanti sono infatti pieni di fascino, carattere e storia, ricchi di opere architettoniche, giardini e luoghi storici.
Radda in Chianti è situato tra le belle colline dell’alta valle dei fiumi Pesa ed Arbia. Citato per la prima volta in documento del XI secolo, il borgo, la corte ed il suo castello facevano parte dei possedimenti della Badia fiorentina.
Del castello oggi restano solo avanzi di torri e tratti di mura; si conserva la struttura dell'antico borgo medievale, raccolto attorno alla antica Chiesa di S. Niccolò, ed al quattrocentesco Palazzo del Podesta, oggi sede del Comune.
Radda è un importante centro vitivinicolo, ma anche nodo viario del Chianti, raccordo di quel reticolo di strade che unisce piccoli borghi e fattorie isolate.
San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m.334) a dominio della Val d'Elsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) inziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava.
Le attuali 15 torri medievali (ricordo delle 72 che la città aveva al momento di massimo splendore) annunciano da lontano al visitatore il fasto della cittadina toscana.
Il Chianti e il Suo Territorio - Manifestazioni
Chiunque conosce il Palio di Siena, ma pochi conoscono la miriade di eventi che si susseguono nel territorio circostante durante tutto l’anno. E’ sempre una corsa, questa volta ciclistica, l’evento di maggiore attrazione a Gaiole in Chianti: l’Eroica. Si tratta di una rievocazione storica del ciclismo di un tempo che si svolge generalmente la prima domenica di ottobre. La prima domenica di Novembre, invece, si corre la versione “Running”.
Tante le feste paesane che, seguendo il calendario cristiano, celebrano il patrono locale. Molte le ricorrenze che celebrano le stagioni che passano, gli animali, i prodotti tipici le rievocazioni storiche. Degni di nota la “Sagra del Cocomero” a Castellina in Chianti, “Calici di Stelle” , dislocato in molti paesi della regione, la “Sagra della Cinta senese” a San Casciano dei Bagni, la “Festa del Barbarossa” a San Quirico d’Orcia.
L'Enoteca - I Nostri Servizi
Nei sotterranei del Castello, negli ampi spazi della vecchia cantina, al termine di un percorso anche scavato nella roccia e dopo uno straordinario “passaggio segreto”, si apre l’enoteca: un ampio salone ove degustare, oltre ai vini di Meleto, salumi provenienti dall’allevamento allo stato brado di “Suino Cinto Senese Dop”, olio biologico, miele e specialità tipiche toscane.
Un accogliente saletta è riservata ai veri “amanti del vino” che desiderano essere coinvolti nell’emozione di conoscere ed apprezzare una selezione di prodotti di qualità.
In Gaiole in Chianti dal 1256
Una Fattoria nella Natura
A View From The Sky
I Vigneti
I terreni di Castello di Meleto si estendono intorno al borgo medievale per circa 1.000 ettari: di essi 125 sono dedicati alla coltivazione della vite. L’uva prevalente è il Sangiovese, destinata alla produzione del vino Chianti Classico DOCG. Fra le altre varietà, piantate negli anni ’80, troviamo Merlot, Cabernet, ma a partire dalla fine degli anni ’90 è stato avviato un processo di reimpianti mirato a valorizzare il patrimonio ampelografico tradizionale della Toscana, introducendo anche alcune varietà a bacca bianca come il Vermentino.
Il terreno è costituito prevalentemente da galestro, alberese e marne calcaree: è su questi terreni aridi e sassosi che la vite dà i suoi frutti migliori, ricchi di profumi e aromi naturali.
Castello di Meleto produce principalmente vini tipici del Chianti Classico DOCG, un moderno, intrigante Spumante Brut Rosè, due caratteristiche e distinte tipologie di Grappa, un Olio Extravergine di Oliva da agricoltura Biologica nonché un allevamento di maiali di Cinta Senese.
I vigneti di Meleto producono in media 6.000 chilogrammi di uva per ettaro, vendemmiata in parte a mano e parte a macchina.
Grandi vini da una grande uva. Il Chianti Classico Meleto è un vino moderno che conserva comunque un gusto fine ed elegante. La Riserva storica e i nostri Supertuscans presentano invece una struttura più intensa, corposa allo stesso tempo piacevole e persistente.
Vini
Dalle viti maturate sotto il sole del Chianti nascono uve di rara purezza! Nei 125 ettari vitati della Tenuta di Meleto ci sono tutte le condizioni per ottenere grandi vini: buona terra, il microclima giusto e la sapienza dei nostri fattori.
Olio Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica
Nei terreni circostanti al Castello di Meleto, ad un’altitudine compresa fra i 360 e 530 metri sopra il livello del mare, si trovano circa 1.600 olivi secolari da cui si ottiene un Olio Extra Vergine d’Oliva Biologico dalle straordinarie qualità organolettiche e nutrizionali.
La forma di allevamento degli olivi è quella del vaso policonico, mentre le principali cultivar sono quelle tipiche toscane del Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino solitamente raccolte a mano ai primi di Novembre.
Le olive vengono frante nella stessa giornata in cui sono raccolte e danno vita ad un olio particolarmente fruttato, giustamente acido e leggermente piccante.
Allevamento di Cinta Senese
La Cinta Senese è una razza suina italiana: il nome deriva da una cinghiatura bianca sul mantello nero-ardesia dell’animale e dalla zona storica di allevamento (la Montagnola Senese, che con i suoi immensi boschi di lecci, cerri e querce offrono un sottobosco ricco di ghiande e castagne che sono alla base della dieta di questi animali). Dal 2000 si è costituito il Consorzio di Tutela della Cinta Senese che ha promosso a DOP il “Suino Cinto toscano”. Al Castello abbiamo iniziato ad allevare una quarantina di maiali nella zona di Molin Lungo in un bosco di circa 4 ettari, dove gli animali possono pascolare allo stato brado, in continuo movimento.
Dalle loro carni si ottengono prodotti freschi e salumi tradizionali toscani (prosciutto, spalla, gota, lardo, pancetta o rigatino, capocollo, salame, salsicce, finocchiona): solo alle carni di animali di età minima 12 mesi è riservato il marchio “Suino Cinto Toscano DOP”.
Castello di Meleto - Luogo Incantevole e Maestoso
Cenni Storici
Le prime testimonianze di Meleto sono datate XI secolo, allora possedimento dei monaci Benedettini. Successivamente divenne la proprietà di un tale “Guardellotto”, membro di una famiglia feudale locale, al quale Federico I Barbarossa confiscò i suoi possessi e li passò alla famiglia dei Ricasoli-Firidolfi.
Da qui nacque quel ramo della famiglia chiamato Firidolfi da Meleto. E’ nel 1256 che il nome “Meleto in Chianti” compare per la prima volta nel “Libro degli Estimi” dei Guelfi Fiorentini come proprietà dei Firidolfi.
La posizione di confine, ai limiti delle Repubbliche di Siena e di Firenze, ha fatto sì che il Castello sia stato teatro di numerose guerre tra guelfi e ghibellini, tra cui la seconda invasione aragonese del Chianti nel 1478 quando fu occupato dalle truppe nemiche e durante la Guerra dei Medici, nel 1529, quando venne assediato dalle milizie senesi.
Archivio Storico
Il Castello di Meleto è come uno scrigno colmo di tesori, passaggi segreti, archivi, sorprese che si rivelano ad ogni angolo in un archivio murato dentro la torre.
Abbiamo scoperto una serie di importantissimi documenti che testimoniano la reale storia del castello: le entrate, le uscite, le spese, i prodotti coltivati nella fattoria.
E per ogni singolo podere, i nomi dei lavoratori, i nomi dei padroni, le vigne: in una parola una documentazione degna di un moderno computer.
Castello di Meleto Oggi
La Viticola Toscana è una società per azioni costituita nel 1968 per iniziativa di un importante editore milanese, il Comm. Gianni Mazzocchi, Presidente dell'Editoriale Domus e, quindi, all’epoca, editore di due importanti riviste: Quattrosoldi e Quattroruote.
Lancia una pubblica sottoscrizione su Quattrosoldi, proponendola costituzione di una società per azioni per acquisire una fattoria in Maremma.
Il successo immediato è tale (oltre 1.500 adesioni) che con le sottoscrizioni si acquisisce anche parte della proprietà Ricasoli in quel momento in vendita nel Chianti: la Fattoria di Meleto, dell'estensione di 1.400 ettari - molti casali, il Castello di Meleto, la Pieve e l'annesso convento di Santa Maria a Spaltenna.
Inizia un'importante opera di trasformazione agraria fra il 1968 ed il 1972 durante il quale la Viticola Toscana impianta nel Chianti 180 ettari di vigneto, costruisce poi una grande cantina di vinificazione ed inizia la produzione di vino Chianti Classico Docg.
Oggi, a distanza di 50 anni, la Viticola Toscana ha profondamente cambiato il territorio di questa zona del Chianti, da sempre considerata “svantaggiata” perché più lontana dalle strade normalmente percorse dai turisti: la mezzadria che aveva causato l'abbandono di queste terre è stata sostituita dalla conduzione in economia, i casali sono stati ristrutturati e quelli intorno al Castello trasformati in agriturismo.
Foto Storiche
Una raccolta delle più belle foto storiche del Castello di Meleto.
Visite Guidate al Castello
La visita guidata del Castello di Meleto, della durata di circa 30 minuti, permetterà di ammirare le sale arredate e affrescate del Piano Nobile, il Teatrino del ‘700 e la vecchia Cantina sotterranea.
Gli orari delle visite - Tutti i giorni: 11.00 – 15.00
Normalmente è richiesta la prenotazione della visita, per controllare in anticipo la disponibilità di accesso alle sale per il tour guidato.
Le Attività al Castello
La “multifunzionalità” dell’azienda permette un ampio ventaglio di attività disponibili:
- Degustazioni di vini di nostra produzione;
- Degustazioni comparate di olio d’oliva;
- Light lunches;
- Visite guidate al Castello;
- Visite all’allevamento di Cinta Senese;
- Scuole di cucina
- Eventi a tema
- Matrimoni
- Attività legate alla pittura e all’arte
Il Chianti e il Suo Territorio - Dintorni
Il Chianti è senza dubbio una delle terre più famose per la produzione di vino. Ma non solo. Pensando al territorio si presentano alla mente i cipressi, le chiese, i castelli che popolano la regione.
Gaiole in Chianti fu, durante il Medioevo, un importante mercatale sviluppatosi lungo la strada per il Valdarno. I numerosi castelli e pievi nei dintorni sono testimonianza di un'intensa e prospera attività agricola e commerciale.
Castellina in Chianti fu trasformata in una fortezza di cui oggi resta la possente Rocca, una massiccia costruzione che sorge sulla piazza principale con un torrione trecentesco merlato dalla cui sommità si può ammirare un notevole paesaggio chiantigiano.
Castelnuovo Berardenga viene spesso ritenuta come una specie di appendice di Siena dal momento che non viene mai considerata dai turisti come appartenente alla provincia di Siena. La città e i territori circostanti sono infatti pieni di fascino, carattere e storia, ricchi di opere architettoniche, giardini e luoghi storici.
Radda in Chianti è situato tra le belle colline dell’alta valle dei fiumi Pesa ed Arbia. Citato per la prima volta in documento del XI secolo, il borgo, la corte ed il suo castello facevano parte dei possedimenti della Badia fiorentina.
Del castello oggi restano solo avanzi di torri e tratti di mura; si conserva la struttura dell'antico borgo medievale, raccolto attorno alla antica Chiesa di S. Niccolò, ed al quattrocentesco Palazzo del Podesta, oggi sede del Comune.
Radda è un importante centro vitivinicolo, ma anche nodo viario del Chianti, raccordo di quel reticolo di strade che unisce piccoli borghi e fattorie isolate.
San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m.334) a dominio della Val d'Elsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) inziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava.
Le attuali 15 torri medievali (ricordo delle 72 che la città aveva al momento di massimo splendore) annunciano da lontano al visitatore il fasto della cittadina toscana.
Il Chianti e il Suo Territorio - Manifestazioni
Chiunque conosce il Palio di Siena, ma pochi conoscono la miriade di eventi che si susseguono nel territorio circostante durante tutto l’anno. E’ sempre una corsa, questa volta ciclistica, l’evento di maggiore attrazione a Gaiole in Chianti: l’Eroica. Si tratta di una rievocazione storica del ciclismo di un tempo che si svolge generalmente la prima domenica di ottobre. La prima domenica di Novembre, invece, si corre la versione “Running”.
Tante le feste paesane che, seguendo il calendario cristiano, celebrano il patrono locale. Molte le ricorrenze che celebrano le stagioni che passano, gli animali, i prodotti tipici le rievocazioni storiche. Degni di nota la “Sagra del Cocomero” a Castellina in Chianti, “Calici di Stelle” , dislocato in molti paesi della regione, la “Sagra della Cinta senese” a San Casciano dei Bagni, la “Festa del Barbarossa” a San Quirico d’Orcia.
L'Enoteca - I Nostri Servizi
Nei sotterranei del Castello, negli ampi spazi della vecchia cantina, al termine di un percorso anche scavato nella roccia e dopo uno straordinario “passaggio segreto”, si apre l’enoteca: un ampio salone ove degustare, oltre ai vini di Meleto, salumi provenienti dall’allevamento allo stato brado di “Suino Cinto Senese Dop”, olio biologico, miele e specialità tipiche toscane.
Un accogliente saletta è riservata ai veri “amanti del vino” che desiderano essere coinvolti nell’emozione di conoscere ed apprezzare una selezione di prodotti di qualità.
Per celebrare il nostro 50° Anniversario, è stata realizzata un’edizione limitata del Chianti Classico DOCG. Giovanni Farina e Matteo Menicacci, rispettivamente agronomo ed enologo del Castello di Meleto, hanno selezionato le migliori uve di Sangiovese, provenienti da ciascuna delle cinque macro-aree in cui è stata divisa la proprietà (Meleto, San Piero,...
Per celebrare il nostro 50° Anniversario, è stata realizzata un’edizione limitata del Chianti Classico DOCG. Giovanni Farina e Matteo Menicacci, rispettivamente agronomo ed enologo del Castello di Meleto, hanno selezionato le migliori uve di Sangiovese, provenienti da ciascuna delle cinque macro-aree in cui è stata divisa la proprietà (Meleto, San Piero,...
Colore rosso intenso quasi porpora. Al naso risulta potente e ricco, con note speziate e balsamiche accompagnate da aromi di frutta rossa matura. In bocca è avvolgente sorretto da una trama tannica fitta ma ben equilibrata che preannuncia un finale lungo e gradevole.
Frutto della selezione dei migliori grappoli vendemmiati a mano, provenienti dalle cinque sottozone di Casi, Meleto, Poggiarso, Moci e San Piero. Il risultato è la combinazione che meglio racchiude l’anima di Meleto, la varietà dei suoi terreni e dei suoi microclimi e la magnifica complessità del vitigno principe della zona: il Sangiovese.
Rosso rubino intenso, note spiccate di ciliegia, tipico del vitigno, con accenni floreali e vaniglia. Ingresso in bocca vellutato che diventa avvolgente, con tannini spessi e rotondi, piacevolmente alcolico. Buona struttura e ottimo equilibrio con finale lungo e ampio.
Rosso rubino intenso, note spiccate di ciliegia, tipico del vitigno, con accenni floreali e vaniglia. Ingresso in bocca vellutato che diventa avvolgente, con tannini spessi e rotondi, piacevolmente alcolico. Buona struttura e ottimo equilibrio con finale lungo e ampio.
Per celebrare il nostro 50° Anniversario, è stata realizzata un’edizione limitata del Chianti Classico DOCG. Giovanni Farina e Matteo Menicacci, rispettivamente agronomo ed enologo del Castello di Meleto, hanno selezionato le migliori uve di Sangiovese, provenienti da ciascuna delle cinque macro-aree in cui è stata divisa la proprietà (Meleto, San Piero,...
Castello di Meleto ha realizzato un’etichetta di Chianti Classico veramente unica simbolo di espressività e caratterizzazione di un singolo vigneto. Chianti Classico Riserva Vigna Poggiarso.
Porpora brillante, con riflessi tendenti al granato con l’invecchiamento. Attraenti aromi di violetta, ciliegie e frutti di bosco, abbinati a piacevoli note speziate, rotondo e vellutato, molto elegante, sostenuto da tannini spessi e non aggressivi. Finale molto lungo e intenso.
Giallo ambrato. Tipici sentori di frutta secca, miele, albicocca, con note di vaniglia e spezie. Gusto pieno e vellutato, di grande struttura e rotondità. Lungo finale persistente con una nota acidità ben bilanciata.
Colore rosso intenso quasi porpora. Al naso risulta potente e ricco, con note speziate e balsamiche accompagnate da aromi di frutta rossa matura. In bocca è avvolgente sorretto da una trama tannica fitta ma ben equilibrata che preannuncia un finale lungo e gradevole.
Colore rosso intenso quasi porpora. Al naso risulta potente e ricco, con note speziate e balsamiche accompagnate da aromi di frutta rossa matura. In bocca è avvolgente sorretto da una trama tannica fitta ma ben equilibrata che preannuncia un finale lungo e gradevole.
Colore rosso intenso quasi porpora. Al naso risulta potente e ricco, con note speziate e balsamiche accompagnate da aromi di frutta rossa matura. In bocca è avvolgente sorretto da una trama tannica fitta ma ben equilibrata che preannuncia un finale lungo e gradevole.
Il vino nel bicchiere si presenta di colore rosso rubino molto carico ed intenso con riflessi violacei. Al naso i profumi rispecchiano la tipicità del vitigno, piccoli frutti rossi e note floreali. Al sorso il buon grado alcolico e la consistenza si accompagnano ad una struttura in perfetto equilibrio tra acidità e morbidezza, con tannini maturi, ben...
Castello di Meleto ha realizzato un’etichetta unica Colto Alle Bolle. La bollicina chiantigiana che non ti aspetti.
Color giallo con riflessi verdognoli, sentori di agrumi, fresco e leggermente sapido. Buona persistenza abbinata ad un finale piacevole e minerale.
Color rosa tenue, sentori di fragola. Aromi di amarena. Fresco e croccante seguito da un retrogusto piacevole e liscia.
Sono tante le storie e le leggende fiorite intorno al nome Borgaio. Si dice che venisse usato per definire un vino prodotto fuori dalle mura, nelle vigne dei mezzadri (detti appunto borgai). Questo vino era molto diffuso nelle feste contadine pur essendo amato e apprezzato anche dai nobili che erano soliti condividerlo con gli ospiti nei momenti conviviali.
Virginia è il nostro rosato ottenuto da Canaiolo Nero in purezza.
Castello di Meleto ha realizzato un’etichetta esclusiva "Fiore". La poesia del vino. Bilanciato, speziato e morbido. Rosso rubino intenso con note minerali e di piccoli frutti, seguiti da frutta matura, leggeri accenni di tostatura e un finale lievemente speziato. Ampio, caldo e rotondo, estremamente elegante, voluminoso ed equilibrato.
Rosso rubino intenso, note spiccate di ciliegia, tipico del vitigno, con accenni floreali e vaniglia. Ingresso in bocca vellutato che diventa avvolgente, con tannini spessi e rotondi, piacevolmente alcolico. Buona struttura e ottimo equilibrio con finale lungo e ampio.