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Moschino


La Storia della Moda Italiana



Identity



Fondata da Franco Moschino nel 1983, la Maison inizia da quel momento un’espansione che dà il senso di ciò che furono gli anni ’80 per la storia della moda italiana.



Benché con una voce spesso dissidente verso il sistema.



Nato ad Abbiategrasso nel 1950, il giovane Franco entrò all’Accademia delle Belle Arti di Milano a soli 17 anni, coltivando il sogno di diventare pittore.



L’incontro con la moda avvenne per caso.



Iniziò a lavorare come illustratore freelance per importanti riviste, tra cui Gianni Versace.



Da quel momento la sua visione della moda mutò profondamente; le sue collezioni erano uno strumento per riflettere con ironia sulla società.



Se infatti i suoi abiti così variopinti, esagerati, stravaganti riflettevano un gusto tipicamente anni ’80, ogni dettaglio sulle sue passerelle acquisiva un preciso significato.



Con il passare degli anni la filosofia del designer, quello per cui lavorava ogni giorno, era rendere la moda alla portata di tutti, creare in maniera incondizionata e fare in modo che tutti potessero fruirne.



I suoi sacrifici e i suoi ideali presero concretamente vita nel 1988 quando la casa di moda lanciò sul mercato un nuovo marchio Cheap and Chic Donna e Cheap and Chic Uomo.



Una linea di abbigliamento rivoluzionaria in tutto e per tutto, soprattutto nel prezzo. Economica e alla portata di chiunque potesse apprezzare il suo stile e il suo modo di fare moda.



Tra il 1989 e il 1990 aprì la prima boutique in Italia, a Milano.



Nel 1994 Franco Moschino morì e a succedergli alla direzione creativa fu il braccio destro Rossella Jardini.



Il 1999 invece fu l’anno dei cambiamenti.



L’azienda venne rilevata da Aeffe che, come primo impegno.



Si impose di aprire boutique in tutto il mondo.



Negli anni lo stile Moschino però rimase immutato.



Anche dopo che Rossella Jardini cedette il testimone al giovane e talentuoso stilista Jeremy Scott, le collezioni rispettarono sempre la tradizione stilistica che Franco aveva imposto.



I pois e le righe, la stampa Arlecchino e la frutta, il cuore e il simbolo della pace, le borse matelassè e gli orecchini dorati a cerchio sono ad esempio solo alcune delle icone di questa azienda.



L’interesse dello stilista verso la contemporaneità e lo stile di vita della gente è rimasto al centro della mission dell’azienda. 



Che continua ad esprimere con le sue collezioni una filosofia dove la moda è un mezzo per celebrare dei valori e la joie de vivre.


Moschino


La Storia della Moda Italiana



Identity



Fondata da Franco Moschino nel 1983, la Maison inizia da quel momento un’espansione che dà il senso di ciò che furono gli anni ’80 per la storia della moda italiana.



Benché con una voce spesso dissidente verso il sistema.



Nato ad Abbiategrasso nel 1950, il giovane Franco entrò all’Accademia delle Belle Arti di Milano a soli 17 anni, coltivando il sogno di diventare pittore.



L’incontro con la moda avvenne per caso.



Iniziò a lavorare come illustratore freelance per importanti riviste, tra cui Gianni Versace.



Da quel momento la sua visione della moda mutò profondamente; le sue collezioni erano uno strumento per riflettere con ironia sulla società.



Se infatti i suoi abiti così variopinti, esagerati, stravaganti riflettevano un gusto tipicamente anni ’80, ogni dettaglio sulle sue passerelle acquisiva un preciso significato.



Con il passare degli anni la filosofia del designer, quello per cui lavorava ogni giorno, era rendere la moda alla portata di tutti, creare in maniera incondizionata e fare in modo che tutti potessero fruirne.



I suoi sacrifici e i suoi ideali presero concretamente vita nel 1988 quando la casa di moda lanciò sul mercato un nuovo marchio Cheap and Chic Donna e Cheap and Chic Uomo.



Una linea di abbigliamento rivoluzionaria in tutto e per tutto, soprattutto nel prezzo. Economica e alla portata di chiunque potesse apprezzare il suo stile e il suo modo di fare moda.



Tra il 1989 e il 1990 aprì la prima boutique in Italia, a Milano.



Nel 1994 Franco Moschino morì e a succedergli alla direzione creativa fu il braccio destro Rossella Jardini.



Il 1999 invece fu l’anno dei cambiamenti.



L’azienda venne rilevata da Aeffe che, come primo impegno.



Si impose di aprire boutique in tutto il mondo.



Negli anni lo stile Moschino però rimase immutato.



Anche dopo che Rossella Jardini cedette il testimone al giovane e talentuoso stilista Jeremy Scott, le collezioni rispettarono sempre la tradizione stilistica che Franco aveva imposto.



I pois e le righe, la stampa Arlecchino e la frutta, il cuore e il simbolo della pace, le borse matelassè e gli orecchini dorati a cerchio sono ad esempio solo alcune delle icone di questa azienda.



L’interesse dello stilista verso la contemporaneità e lo stile di vita della gente è rimasto al centro della mission dell’azienda. 



Che continua ad esprimere con le sue collezioni una filosofia dove la moda è un mezzo per celebrare dei valori e la joie de vivre.


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