Laboratorio Artigianale Nunquam - Chef Fabio Goti
Il laboratorio artigianale Nunquam si trova a Tavola, paese nel comune di Prato, confinante con Poggio a Caiano e Carmignano; Cristina Pagliai è la titolare che cura ed esegue di persona, insieme al marito Fabio Goti, tutte le fasi della produzione.
Tutti i prodotti “Alla Gusteria” e “Osteria de Ciotti” (ed in seguito con l’avvento del Vermouth e dei Liquori anche “Nunquam”) sono frutto di un progetto enogastronomico che è partito nel 1999. Inizialmente si è sviluppato con la creazione del ristorante-enoteca di tipo creativo “Alla Gusteria” curato e diretto dallo Chef e Sommelier Fabio Goti, che ha scosso notevolmente il panorama gastronomico pratese di allora, assai stagnante.
Infatti fino al 2003 è stato un punto di riferimento prima degli appassionati locali poi pian piano anche di diversi clienti-gourmet toscani (e non) alla ricerca sempre più difficile di piatti ottenuti con materie prime artigianali di assoluta qualità e proposti con elaborazioni brevissime ma di sicuro impatto visivo ed emozionale.
Da quella breve ma intensa esperienza è nata la linea “Alla Gusteria” dove troviamo confetture, mostarde e gelatine adatte e studiate in special modo per l’abbinamento con salumi e formaggi. Questa produzione avviene in maniera completamente artigianale tanto che i lotti sono realizzati con al massimo 4-5 kg. di materia prima per volta. La frutta e le verdure utilizzate, assolutamente di stagione, vengono accuratamente scelte, pulite e sezionate completamente a mano senza l’ausilio assoluto di nessun tipo di macchinario.
La breve cottura che consente di mantenere inalterate le proprietà organolettiche,oltre al profumo ed al colore originario del prodotto stesso, viene poi effettuata in pentole d’acciaio di tipo casalingo. Con la linea “Osteria de Ciotti” vengono invece riproposti i cavalli di battaglia della cucina tipica locale con l’ausilio, anche in questo caso, di materie prime eccellenti.
Qui troviamo piatti come la ribollita, la pappa al pomodoro, la minestra di cavolo nero, la zuppa di cipolle alla fiorentina, i fagioli toscanelli all’uccelletto, il cacciucco di cecino rosa di Reggello, etc. che vengono proposti in comodi e bei vasetti di vetro che ci riportano indietro con i tempi, quando la cucina si chiamava povera ma era ricca di salute e sapori.
Nel 2013 l’azienda ha ottenuto il riconoscimento comunitario ( bollo CE) e da quel momento la produzione si è arricchita con prodotti a base di carne e di pesce che subito hanno incontrato i favori del mercato anche estero. Nell’opificio adiacente viene poi realizzato, insieme ai Liquori, il Vermouth Bianco di Prato, prodotto che ormai era scomparso dalle nostre tavole e che dopo oltre 60 anni è stato riportato con successo in commercio con le stesse modalità di lavorazione della ricetta originale del 1750.
Liquori
Laboratorio Artigianale Nunquam - Chef Fabio Goti
Il laboratorio artigianale Nunquam si trova a Tavola, paese nel comune di Prato, confinante con Poggio a Caiano e Carmignano; Cristina Pagliai è la titolare che cura ed esegue di persona, insieme al marito Fabio Goti, tutte le fasi della produzione.
Tutti i prodotti “Alla Gusteria” e “Osteria de Ciotti” (ed in seguito con l’avvento del Vermouth e dei Liquori anche “Nunquam”) sono frutto di un progetto enogastronomico che è partito nel 1999. Inizialmente si è sviluppato con la creazione del ristorante-enoteca di tipo creativo “Alla Gusteria” curato e diretto dallo Chef e Sommelier Fabio Goti, che ha scosso notevolmente il panorama gastronomico pratese di allora, assai stagnante.
Infatti fino al 2003 è stato un punto di riferimento prima degli appassionati locali poi pian piano anche di diversi clienti-gourmet toscani (e non) alla ricerca sempre più difficile di piatti ottenuti con materie prime artigianali di assoluta qualità e proposti con elaborazioni brevissime ma di sicuro impatto visivo ed emozionale.
Da quella breve ma intensa esperienza è nata la linea “Alla Gusteria” dove troviamo confetture, mostarde e gelatine adatte e studiate in special modo per l’abbinamento con salumi e formaggi. Questa produzione avviene in maniera completamente artigianale tanto che i lotti sono realizzati con al massimo 4-5 kg. di materia prima per volta. La frutta e le verdure utilizzate, assolutamente di stagione, vengono accuratamente scelte, pulite e sezionate completamente a mano senza l’ausilio assoluto di nessun tipo di macchinario.
La breve cottura che consente di mantenere inalterate le proprietà organolettiche,oltre al profumo ed al colore originario del prodotto stesso, viene poi effettuata in pentole d’acciaio di tipo casalingo. Con la linea “Osteria de Ciotti” vengono invece riproposti i cavalli di battaglia della cucina tipica locale con l’ausilio, anche in questo caso, di materie prime eccellenti.
Qui troviamo piatti come la ribollita, la pappa al pomodoro, la minestra di cavolo nero, la zuppa di cipolle alla fiorentina, i fagioli toscanelli all’uccelletto, il cacciucco di cecino rosa di Reggello, etc. che vengono proposti in comodi e bei vasetti di vetro che ci riportano indietro con i tempi, quando la cucina si chiamava povera ma era ricca di salute e sapori.
Nel 2013 l’azienda ha ottenuto il riconoscimento comunitario ( bollo CE) e da quel momento la produzione si è arricchita con prodotti a base di carne e di pesce che subito hanno incontrato i favori del mercato anche estero. Nell’opificio adiacente viene poi realizzato, insieme ai Liquori, il Vermouth Bianco di Prato, prodotto che ormai era scomparso dalle nostre tavole e che dopo oltre 60 anni è stato riportato con successo in commercio con le stesse modalità di lavorazione della ricetta originale del 1750.
Liquori
Ingredienti: Riccio di mare mediterraneo (paracentrotus lividus), pomodoro biologico, cipolla, olio evo italiano,vino bianco, aglio, prezzemolo, peperoncino, zafferano, sale e pepe.
E’ un gustoso secondo piatto con ingredienti semplici e naturali: baccalà islandese, pomodoro da coltivazione biologica e bietole. Ottimo su crostoni di pane, su polenta.
Ingredienti: Seppie (sepia officinalis) (43%), patate (43%), aglio, prezzemolo, peperoncino, vino bianco, olio extravergine di oliva italiano (10%), sale, pepe.
Ottimo scaldato e servito su del pane abbrustolito con un filo di olio. Il cece viene coltivato nella zona del Pratomagno da un contadino “vecchia maniera” che ha il merito di aver portato questo ottimo legume in una terra altamente vocata per legumi di qualità.
L’aceto di Pinot grigio viene portato a bollore insieme ad erbe aromatiche, spezie e piante tra cui il timo, l’alloro, il basilico, i capperi(di Salina Presidio Slow Food), il pepe e poi viene versato sulle cimette di cavolfiore precedentemente sbollentate per pochissimi minuti. Da provare con acciughe sottolio, con la raclette e con i lessi.
Con questo prodotto ritorniamo indietro nel tempo di quasi un secolo. Seguendo l’antico procedimento riportato nella sua raccolta di ricette da Bianca Rosa Gremmo Zumaglini, 7 tipi diversi di verdure (carota, sedano, finocchio, fagiolino, cipolline borrettane, cavolfiore e peperone) appena colte dall’orto vengono lavate, pulite e fatte quindi a tocchetti...
Anche in questo caso chi la fà da padrona è la materia prima adoperata per la realizzazione di questo sottaceto. Nulla a che vedere con le classiche cipolle rosse sottaceto di realizzazione industriale. Al gusto si presentano croccanti, aromatici, con un aceto non invadente e “forte” ma giustamente agro e speziato, dato l’intervento di pepe, cannella,...
Accompagnano salumi, piatti di carne e di pesce.
Si accompagnano con salumi, carni di maiale e di anatra.
Ottima con formaggi tipo grana e parmigiano. Può essere servita anche con carni fredde.
Profumata, fresca e piccante si abbina a carni al barbecue, a carni fredde, a bolliti anche di pesce,a formaggi speziati e/o di forte sapore.
Armoniosa gelatina da abbinare a formaggi morbidi a crosta fiorita e/o lavata. Ottima anche con filetti di selvaggina da pelo.
Da abbinare con formaggi stagionati e a pasta dura come Parmigiano Reggiano, pecorini, Montasio, Asiago, Provolone, etc…. Eccellente anche con gli erborinati, è da provare con il foie-gras.
Il nome di questa ricetta, “fagioli a guisa d’uccellini” li chiamava l’Artusi, deriva probabilmente dal fatto che fra gli ingredienti figura la salvia, erba tipica ed indispensabile nella cottura degli uccelletti.