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Fefè Napoli


Sartorial is Better



Quando indossi un capo sartoriale sarà il capo stesso che riuscirà ad adattarsi al tuo corpo.


Storia di Sartoria Napoletana



Nascita



Fefè nasce a Napoli nel 2011 da un’idea di Francesco Fossari e Serena Femiano, rispettivamente avvocato e architetto designer ma con un amore comune e sconfinato verso la moda, il made in Italy e l’eccellenza della sartoria napoletana. Francesco e Serena guardano al mercato quasi come a una sfida e intravedono la possibilità di inserire nel contesto della moda un prodotto estremamente semplice ma nel contempo incredibilmente sofisticato: pochette da taschino di tradizione classica ma rivisitate in chiave moderna, rivoluzionate nello stile, nella presentazione, nell’essenza.


Valori



Le stampe esclusive, la centralità imprescindibile di una produzione rigorosamente italiana e artigianale, l’utilizzo di soli tessuti nobili costituiscono le fondamenta sulle quali dal principio si sono basati l’azienda e gli ideali dei suoi fondatori.La ricerca costante della perfezione, l’attenzione pulsante ad ogni dettaglio e alle richieste dei clienti hanno consentito in brevissimo tempo al brand partenopeo di essere oggi distribuito in circa 40 paesi nel mondo, con oltre 500 rivenditori e con uno shop online attivo dal 2012 e con spedizioni in ogni angolo del globo.


Sartorial is Better



Sartorial is better è il titolo di una campagna pubblicitaria del brand, così amata dai fondatori da diventare parte del marchio dal 2017.Letteralmente significa: “sartoriale è meglio” ed in effetti basta provare un capo sartoriale, un capo nato dalle mani di sapienti artigiani, per capire la differenza sostanziale che esiste rispetto ad un prodotto interamente concepito da una macchina- tipico del fast fashion.



I passaggi a mano di una giacca, di una camicia, di un costume da bagno o di una calza, regalano al capo un’altra vestibilità, una comodità, una morbidezza nelle impunture che un capo industriale non potrà mai avere.“Quando indossi un capo interamente realizzato a macchina è il tuo corpo a doversi adattare, quando invece indossi un capo sartoriale sarà il capo stesso che riuscirà ad adattarsi al tuo corpo”.


Francesco Fossari - Co-Founder di Fefè - Per Sempre Made in Italy



Il made in Italy non è solo un punto fermo per Fefè ma un amore sconfinato, una filosofia di vita frutto di una tradizione secolare, di una passione indelebile per l’artigianato.L’intero ciclo di produzione nasce e finisce in Italia e più in particolare a Napoli, dove la sartoria è quasi una ragione di vita, una missione da condividere, una ricerca costante della perfezione mixata con una nota d’imperfezione che solo un lavoro manuale può donare.L’eleganza si mescola all’artigianalità in un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, modernità e qualità.


Tradizione - Innovazione - Stile Italiano - Fefè Worldwide



Siamo tra la fine dell’800 e i primi del 900. Napoli pullula di nobiluomini che ostentano eleganza, raffinatezza, buon gusto - i famosi gagà napoletani -; le sartorie e i mercanti di tessuto divengono le loro seconde case. Parlano di politica (monarchia o repubblica), dell’economia che si sta sviluppando, di donne, di vita e sono soliti chiamarsi con mille vezzeggiativi e/o nomignoli, tra questi il più diffuso è Fefè.


Piazza dei Martiri, 53



Nel cuore dell’eleganza e della sartoria napoletana, in piazza dei Martiri, Napoli, apre il primo store Fefè.


Storie di Moda e Cultura Partenopea



Un Classico Senza Tempo



L'antenata dell'attuale cravatta era una striscia di stoffa di vari colori indossata dai legionari romani. La sua funzione pratica era quella di proteggere le vie respiratorie durante le marce, infatti specialmente i gruppi di retroguardia o che seguivano le salmerie o la cavalleria erano afflitti da continue nubi di polvere sollevate dai terreni spesso sterrati. Come tutti gli ornamenti di moda inizia con una specifica funzione nella vita di tutti i giorni ma poi col tempo perde l'aspetto funzionale e guadagna terreno nel suo ruolo ornamentale acquisendo bellezza, colore, preziosità. L'origine del nome italiano è molto discussa ma pare che abbia un legame con i soldati croati che la utilizzarono nella loro uniforme nella guerra dei 30 anni destando curiosità nel popolo italiano che ovviamente non sapeva come chiamarla. Oggi è un oggetto da cui non può prescindere chi vuole essere davvero impeccabile in termini di eleganza e protocollo. La larghezza può variare tra i 4 e i 9 cm la lunghezza si attesta sempre intorno al metro e cinquanta ma il tessuto principalmente deve essere di seta purissima.


Curiosità Sulla Cravatta



Un senatore italiano non può entrare in Senato senza la cravatta. Per sfida a questa regola, il senatore Speroni indossava le cravatte più impensabili: con disegni di maiali, texana di cuoio e così via. Alla fine degli anni novanta Thomas FinkeYong Mao, due ricercatori del Laboratorio Cavendish dell'Università di Cambridge, hanno dimostrato attraverso modelli matematici che esistono esattamente 85 nodi possibili per una cravatta convenzionale. In questo modo sono anche stati scoperti dei nuovi nodi, uno dei quali è stato ribattezzato "nodo Fink". La vendita delle cravatte negli anni è particolarmente diminuita. Un tempo era praticamente impossibile andare al lavoro senza cravatta oggi viene utilizzata unicamente da alcune categorie o in eventi particolarmente eleganti.


Un Accessorio Indispensabile per Il Gentiluomo Contemporaneo



Se vuoi essere realmente elegante e innescare un’armonia cromatica tra giacca camicia e cravatta non dimenticare di indossare una bella pochette da taschino.La sua origine è antichissima, le prime testimonianze di uso non solo funzionale ma anche ornamentale risalgono addirittura all'epoca degli antichi egizi.Negli anni ha avuto diverse evoluzioni e addirittura nella Napoli del settecento faceva distinguere gli uomini nobili e facoltosi che lo utilizzavano per pulirsi la bocca o il naso dai plebei che invece erano soliti non utilizzarlo e svolgere la stessa funzione con le maniche della camicia.


Oggi il fazzoletto da taschino ha unicamente uno scopo ornamentale e deve essere rigorosamente bianco di cotone o lino per outfit molto istituzionali oppure luminoso e colorato in seta per look più dandy e particolari.


Come Abbinare i Colori Secondo la Teoria del Cerchio di Itten



In questo articolo vi spiegheremo cos’è e come si costruisce il cerchio di Itten, esso costituisce uno strumento importantissimo per capire quali sono i colori primari, quelli secondari e quelli complementari. Iniziamo col presentarvi l’inventore, ovvero Johannes Itten. Egli è stato un pittore, scrittore e designer svizzero dei primi anni del ‘900. Johannes era un intenso studioso di colori tanto da creare un cerchio cromatico, il cerchio di Itten appunto, per rappresentare i colori puri (o fondamentali) e i loro discendenti dalle mescolanze. Itten lavorava in una scuola di architettura, arte e design che è stata importantissima per l’arte del Novecento ovvero la Bauhaus.


Cerchio Cromatico di Itten: Spiegazione



A Itten come abbiamo già anticipato si deve la classificazione dei colori. Egli in base al loro aspetto estetico e comunicativo li suddivideva in: primari, secondari e terziari.


Come potrete ben notare dall’immagine, al centro del cerchio c’è un triangolo che contiene i tre colori primari, che sono il rosso, il giallo e il blu. Dalla mescolanza di questi colori si ottengono i colori secondari intorno al triangolo a formare un esagono, e sono il verde, l’arancio e il viola. Infine si può notare come il cerchio venga chiuso con 12 colori che sono i primari, i secondari e i terziari, cioè gli altri colori che si ottengono da un’ulteriore mescolanza.


Ordinando visivamente i colori primari e secondari, il cerchio di Itten mostra le relazioni tra questi colori, ossia mostra i colori che si ottengono dalla combinazione dei colori primari. Il cerchio è diviso in spicchi: l’abbinamento tra colori che si trovano nello stesso spicchio del disco cromatico genera un effetto armonioso ed equilibrato. Viceversa, l’abbinamento tra colori che si trovano nella parte opposta del disco cromatico (detti colori complementari) determina un effetto vivace e brioso, perché i colori complementari si accendono e si esaltano tra loro.


Per trovare i colori complementari, Itten suggeriva che bisognava scegliere un colore e seguire quelli diametralmente opposti. Questi erano i suoi suggerimenti per trovare i migliori abbinamenti colori. Ovviamente non tutti erano in accordo con questa soluzione ed Itten venne a lungo criticato. Le critiche principali arrivarono perché egli non considerava i colori di base, ovvero il bianco e il nero, che Itten definiva ‘non colori’.


Come Disegnare il Cerchio di Itten



Abbiamo pensato di fornirvi una spiegazione su come disegnare il cerchio di Itten. Nel caso in cui vi servisse un aiuto, ecco i nostri suggerimenti. Innanzitutto fornitevi di: un compasso; una matita; un righello; colori o matite colorate.


Quindi con il compasso disegnate una circonferenza delle dimensioni che desiderate. Facendo attenzione a mantenere il compasso con la medesima apertura, potrete ora disegnare 2 dodecagoni. Fissate la punta metallica sul cerchio e tracciate un segno su quest’ultima. A questo punto potete proseguire puntando il compasso sul segno realizzato in precedenza così da ottenerne un altro in successione. Continuate in questo modo a ripetere il passaggio sopra descritto fino a che i punti ottenuti non saranno 6. Alla fine, aiutandovi con il righello, unite facilmente i vari punti in sequenza. Avrete così ottenuto un esagono regolare.


Come Abbinare i Colori con Il Cerchio di Itten



Ecco un interessante guida su come abbinare i colori con il cerchio di itten. La regola fondamentale del cerchio, come visto in precedenza è di non accostare i colori vicini tra loro. La regola sostiene infatti che vanno abbinati quelli diametralmente opposti: esempio, il giallo e il viola, il verde e il rosso. Sempre seguendo la teoria di Itten, il nero e il bianco, considerati dallo studioso dei ‘non colori’, potranno essere abbinati con qualsiasi colore. Alla teoria dei colori di Itten, è opportuno aggiungere qualche piccolo accorgimento sugli abbinamenti dei colori.


È opportuno non indossare capi d’abbigliamento che presentano dei colori simili, anche se di tonalità diverse. È opportuno scegliere l’abbinamento di fantasie somiglianti che presentino colori a contrasto. Uno dei colori secondo Itten abbinabili con tutto è il nero. Esso può essere abbinato sia con tinte vivaci che tenui, tranne che con il marrone e blu. Un altro dei colori secondo Itten abbinabili con tutto è il bianco: definito come l’unico colore in grado di star bene con qualsiasi colore, con ogni tonalità dal pastello a quelle decise. Il marrone può essere abbinato a colori caldi o tonalità pastello. Il blu si può abbinare a varie tonalità di verde o anche secondo alcune tendenze a tonalità come il rosso.


Teoria del Colore di Itten



Infine prima di chiudere l’articolo vogliamo parlarvi della teoria del colore di Itten e dello studio del contrasto tra i colori determinante per il pittore svizzero. Si parla di contrasto quando si avvertono differenze evidenti tra due effetti cromatici posti a confronto. Se queste differenze sono assolute, si parla di contrasto di opposti o di contrasto di polarità.


Esempi di questi contrasti sono rappresentati dagli effetti: grande-piccolo; bianco-nero; freddo-caldo, che al loro massimo grado di opposizione costituiscono un esempio di contrasto di polarità; Studiando i caratteri e gli effetti cromatici più caratteristici, si possono stabilire sette tipi di contrasto e sono: contrasto di colori puri; contrasto di qualità; contrasto di chiaroscuro; contrasto di complementari; contrasto di freddo e caldo; contrasto di quantità; contrasto di simultaneità.


Se uno dei problemi maggiori resta dunque quello di scegliere il miglior abbinamento per i nostri capi, dopo aver letto questo questo nostro approfondimento siamo certi che non avrete più difficoltà future nell’abbinamento dei colori e che alcuni di voi si divertiranno a disegnare il cerchio di Itten seguendo i nostri semplici suggerimenti!



Prodotti Fefè Napoli

Fefè Napoli


Sartorial is Better



Quando indossi un capo sartoriale sarà il capo stesso che riuscirà ad adattarsi al tuo corpo.


Storia di Sartoria Napoletana



Nascita



Fefè nasce a Napoli nel 2011 da un’idea di Francesco Fossari e Serena Femiano, rispettivamente avvocato e architetto designer ma con un amore comune e sconfinato verso la moda, il made in Italy e l’eccellenza della sartoria napoletana. Francesco e Serena guardano al mercato quasi come a una sfida e intravedono la possibilità di inserire nel contesto della moda un prodotto estremamente semplice ma nel contempo incredibilmente sofisticato: pochette da taschino di tradizione classica ma rivisitate in chiave moderna, rivoluzionate nello stile, nella presentazione, nell’essenza.


Valori



Le stampe esclusive, la centralità imprescindibile di una produzione rigorosamente italiana e artigianale, l’utilizzo di soli tessuti nobili costituiscono le fondamenta sulle quali dal principio si sono basati l’azienda e gli ideali dei suoi fondatori.La ricerca costante della perfezione, l’attenzione pulsante ad ogni dettaglio e alle richieste dei clienti hanno consentito in brevissimo tempo al brand partenopeo di essere oggi distribuito in circa 40 paesi nel mondo, con oltre 500 rivenditori e con uno shop online attivo dal 2012 e con spedizioni in ogni angolo del globo.


Sartorial is Better



Sartorial is better è il titolo di una campagna pubblicitaria del brand, così amata dai fondatori da diventare parte del marchio dal 2017.Letteralmente significa: “sartoriale è meglio” ed in effetti basta provare un capo sartoriale, un capo nato dalle mani di sapienti artigiani, per capire la differenza sostanziale che esiste rispetto ad un prodotto interamente concepito da una macchina- tipico del fast fashion.



I passaggi a mano di una giacca, di una camicia, di un costume da bagno o di una calza, regalano al capo un’altra vestibilità, una comodità, una morbidezza nelle impunture che un capo industriale non potrà mai avere.“Quando indossi un capo interamente realizzato a macchina è il tuo corpo a doversi adattare, quando invece indossi un capo sartoriale sarà il capo stesso che riuscirà ad adattarsi al tuo corpo”.


Francesco Fossari - Co-Founder di Fefè - Per Sempre Made in Italy



Il made in Italy non è solo un punto fermo per Fefè ma un amore sconfinato, una filosofia di vita frutto di una tradizione secolare, di una passione indelebile per l’artigianato.L’intero ciclo di produzione nasce e finisce in Italia e più in particolare a Napoli, dove la sartoria è quasi una ragione di vita, una missione da condividere, una ricerca costante della perfezione mixata con una nota d’imperfezione che solo un lavoro manuale può donare.L’eleganza si mescola all’artigianalità in un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, modernità e qualità.


Tradizione - Innovazione - Stile Italiano - Fefè Worldwide



Siamo tra la fine dell’800 e i primi del 900. Napoli pullula di nobiluomini che ostentano eleganza, raffinatezza, buon gusto - i famosi gagà napoletani -; le sartorie e i mercanti di tessuto divengono le loro seconde case. Parlano di politica (monarchia o repubblica), dell’economia che si sta sviluppando, di donne, di vita e sono soliti chiamarsi con mille vezzeggiativi e/o nomignoli, tra questi il più diffuso è Fefè.


Piazza dei Martiri, 53



Nel cuore dell’eleganza e della sartoria napoletana, in piazza dei Martiri, Napoli, apre il primo store Fefè.


Storie di Moda e Cultura Partenopea



Un Classico Senza Tempo



L'antenata dell'attuale cravatta era una striscia di stoffa di vari colori indossata dai legionari romani. La sua funzione pratica era quella di proteggere le vie respiratorie durante le marce, infatti specialmente i gruppi di retroguardia o che seguivano le salmerie o la cavalleria erano afflitti da continue nubi di polvere sollevate dai terreni spesso sterrati. Come tutti gli ornamenti di moda inizia con una specifica funzione nella vita di tutti i giorni ma poi col tempo perde l'aspetto funzionale e guadagna terreno nel suo ruolo ornamentale acquisendo bellezza, colore, preziosità. L'origine del nome italiano è molto discussa ma pare che abbia un legame con i soldati croati che la utilizzarono nella loro uniforme nella guerra dei 30 anni destando curiosità nel popolo italiano che ovviamente non sapeva come chiamarla. Oggi è un oggetto da cui non può prescindere chi vuole essere davvero impeccabile in termini di eleganza e protocollo. La larghezza può variare tra i 4 e i 9 cm la lunghezza si attesta sempre intorno al metro e cinquanta ma il tessuto principalmente deve essere di seta purissima.


Curiosità Sulla Cravatta



Un senatore italiano non può entrare in Senato senza la cravatta. Per sfida a questa regola, il senatore Speroni indossava le cravatte più impensabili: con disegni di maiali, texana di cuoio e così via. Alla fine degli anni novanta Thomas FinkeYong Mao, due ricercatori del Laboratorio Cavendish dell'Università di Cambridge, hanno dimostrato attraverso modelli matematici che esistono esattamente 85 nodi possibili per una cravatta convenzionale. In questo modo sono anche stati scoperti dei nuovi nodi, uno dei quali è stato ribattezzato "nodo Fink". La vendita delle cravatte negli anni è particolarmente diminuita. Un tempo era praticamente impossibile andare al lavoro senza cravatta oggi viene utilizzata unicamente da alcune categorie o in eventi particolarmente eleganti.


Un Accessorio Indispensabile per Il Gentiluomo Contemporaneo



Se vuoi essere realmente elegante e innescare un’armonia cromatica tra giacca camicia e cravatta non dimenticare di indossare una bella pochette da taschino.La sua origine è antichissima, le prime testimonianze di uso non solo funzionale ma anche ornamentale risalgono addirittura all'epoca degli antichi egizi.Negli anni ha avuto diverse evoluzioni e addirittura nella Napoli del settecento faceva distinguere gli uomini nobili e facoltosi che lo utilizzavano per pulirsi la bocca o il naso dai plebei che invece erano soliti non utilizzarlo e svolgere la stessa funzione con le maniche della camicia.


Oggi il fazzoletto da taschino ha unicamente uno scopo ornamentale e deve essere rigorosamente bianco di cotone o lino per outfit molto istituzionali oppure luminoso e colorato in seta per look più dandy e particolari.


Come Abbinare i Colori Secondo la Teoria del Cerchio di Itten



In questo articolo vi spiegheremo cos’è e come si costruisce il cerchio di Itten, esso costituisce uno strumento importantissimo per capire quali sono i colori primari, quelli secondari e quelli complementari. Iniziamo col presentarvi l’inventore, ovvero Johannes Itten. Egli è stato un pittore, scrittore e designer svizzero dei primi anni del ‘900. Johannes era un intenso studioso di colori tanto da creare un cerchio cromatico, il cerchio di Itten appunto, per rappresentare i colori puri (o fondamentali) e i loro discendenti dalle mescolanze. Itten lavorava in una scuola di architettura, arte e design che è stata importantissima per l’arte del Novecento ovvero la Bauhaus.


Cerchio Cromatico di Itten: Spiegazione



A Itten come abbiamo già anticipato si deve la classificazione dei colori. Egli in base al loro aspetto estetico e comunicativo li suddivideva in: primari, secondari e terziari.


Come potrete ben notare dall’immagine, al centro del cerchio c’è un triangolo che contiene i tre colori primari, che sono il rosso, il giallo e il blu. Dalla mescolanza di questi colori si ottengono i colori secondari intorno al triangolo a formare un esagono, e sono il verde, l’arancio e il viola. Infine si può notare come il cerchio venga chiuso con 12 colori che sono i primari, i secondari e i terziari, cioè gli altri colori che si ottengono da un’ulteriore mescolanza.


Ordinando visivamente i colori primari e secondari, il cerchio di Itten mostra le relazioni tra questi colori, ossia mostra i colori che si ottengono dalla combinazione dei colori primari. Il cerchio è diviso in spicchi: l’abbinamento tra colori che si trovano nello stesso spicchio del disco cromatico genera un effetto armonioso ed equilibrato. Viceversa, l’abbinamento tra colori che si trovano nella parte opposta del disco cromatico (detti colori complementari) determina un effetto vivace e brioso, perché i colori complementari si accendono e si esaltano tra loro.


Per trovare i colori complementari, Itten suggeriva che bisognava scegliere un colore e seguire quelli diametralmente opposti. Questi erano i suoi suggerimenti per trovare i migliori abbinamenti colori. Ovviamente non tutti erano in accordo con questa soluzione ed Itten venne a lungo criticato. Le critiche principali arrivarono perché egli non considerava i colori di base, ovvero il bianco e il nero, che Itten definiva ‘non colori’.


Come Disegnare il Cerchio di Itten



Abbiamo pensato di fornirvi una spiegazione su come disegnare il cerchio di Itten. Nel caso in cui vi servisse un aiuto, ecco i nostri suggerimenti. Innanzitutto fornitevi di: un compasso; una matita; un righello; colori o matite colorate.


Quindi con il compasso disegnate una circonferenza delle dimensioni che desiderate. Facendo attenzione a mantenere il compasso con la medesima apertura, potrete ora disegnare 2 dodecagoni. Fissate la punta metallica sul cerchio e tracciate un segno su quest’ultima. A questo punto potete proseguire puntando il compasso sul segno realizzato in precedenza così da ottenerne un altro in successione. Continuate in questo modo a ripetere il passaggio sopra descritto fino a che i punti ottenuti non saranno 6. Alla fine, aiutandovi con il righello, unite facilmente i vari punti in sequenza. Avrete così ottenuto un esagono regolare.


Come Abbinare i Colori con Il Cerchio di Itten



Ecco un interessante guida su come abbinare i colori con il cerchio di itten. La regola fondamentale del cerchio, come visto in precedenza è di non accostare i colori vicini tra loro. La regola sostiene infatti che vanno abbinati quelli diametralmente opposti: esempio, il giallo e il viola, il verde e il rosso. Sempre seguendo la teoria di Itten, il nero e il bianco, considerati dallo studioso dei ‘non colori’, potranno essere abbinati con qualsiasi colore. Alla teoria dei colori di Itten, è opportuno aggiungere qualche piccolo accorgimento sugli abbinamenti dei colori.


È opportuno non indossare capi d’abbigliamento che presentano dei colori simili, anche se di tonalità diverse. È opportuno scegliere l’abbinamento di fantasie somiglianti che presentino colori a contrasto. Uno dei colori secondo Itten abbinabili con tutto è il nero. Esso può essere abbinato sia con tinte vivaci che tenui, tranne che con il marrone e blu. Un altro dei colori secondo Itten abbinabili con tutto è il bianco: definito come l’unico colore in grado di star bene con qualsiasi colore, con ogni tonalità dal pastello a quelle decise. Il marrone può essere abbinato a colori caldi o tonalità pastello. Il blu si può abbinare a varie tonalità di verde o anche secondo alcune tendenze a tonalità come il rosso.


Teoria del Colore di Itten



Infine prima di chiudere l’articolo vogliamo parlarvi della teoria del colore di Itten e dello studio del contrasto tra i colori determinante per il pittore svizzero. Si parla di contrasto quando si avvertono differenze evidenti tra due effetti cromatici posti a confronto. Se queste differenze sono assolute, si parla di contrasto di opposti o di contrasto di polarità.


Esempi di questi contrasti sono rappresentati dagli effetti: grande-piccolo; bianco-nero; freddo-caldo, che al loro massimo grado di opposizione costituiscono un esempio di contrasto di polarità; Studiando i caratteri e gli effetti cromatici più caratteristici, si possono stabilire sette tipi di contrasto e sono: contrasto di colori puri; contrasto di qualità; contrasto di chiaroscuro; contrasto di complementari; contrasto di freddo e caldo; contrasto di quantità; contrasto di simultaneità.


Se uno dei problemi maggiori resta dunque quello di scegliere il miglior abbinamento per i nostri capi, dopo aver letto questo questo nostro approfondimento siamo certi che non avrete più difficoltà future nell’abbinamento dei colori e che alcuni di voi si divertiranno a disegnare il cerchio di Itten seguendo i nostri semplici suggerimenti!



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