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C.P. Company


The Original Italian Sportswear Brand



Nel 1971 Massimo Osti fondò il brand Chester Perry.




Massimo, facendo riferimento alla sua esperienza come graphic designer, creò immediatamente per la sua azienda uno stile di comunicazione peculiare.



Sin dagli albori l’azienda fu un’innovatrice perché usò metodi per la stampa delle t-shirt che al momento erano usati solo per la stampa su carta.




Agli inizi degli anni ’70, l’azienda cominciò anche a sperimentare la tintura in capo.




La tintura in capo è la denominazione di un processo introdotto da Massimo Osti e dai suoi collaboratori per C.P. Company all’inizio degli anni ‘70.



In base a questa tecnica, un indumento, in genere realizzato in tessuto bianco o grezzo non colorato, viene tinto solo nella fase finale del processo di produzione, successivamente alla finitura completa.




Tale tecnica si differenzia dal metodo convenzionale che prevede la produzione di indumenti a partire da tessuti già tinti. 




Da più di 45 anni il brand continua ad esplorare la sua particolare rielaborazione di capi militari d’archivio, da lavoro e sportivi, combinandoli con un'intensa ricerca dell’innovazione dei tessuti italiani.



Nel 1979 la C.P. Company trasformò il piumino di nylon degli alpinisti in una giacca urban. Il piumino diventò un’alternativa insostituibile al cappotto di lana che, fino agli anni ‘70, era lo stile di giacca invernale dominante nelle città italiane.




Negli anni le tecniche di tintura dei capi si perfezionano sempre di più fino ad arrivare al grande successo dei giorni nostri.



Prodotti C.P. Company

C.P. Company


The Original Italian Sportswear Brand



Nel 1971 Massimo Osti fondò il brand Chester Perry.




Massimo, facendo riferimento alla sua esperienza come graphic designer, creò immediatamente per la sua azienda uno stile di comunicazione peculiare.



Sin dagli albori l’azienda fu un’innovatrice perché usò metodi per la stampa delle t-shirt che al momento erano usati solo per la stampa su carta.




Agli inizi degli anni ’70, l’azienda cominciò anche a sperimentare la tintura in capo.




La tintura in capo è la denominazione di un processo introdotto da Massimo Osti e dai suoi collaboratori per C.P. Company all’inizio degli anni ‘70.



In base a questa tecnica, un indumento, in genere realizzato in tessuto bianco o grezzo non colorato, viene tinto solo nella fase finale del processo di produzione, successivamente alla finitura completa.




Tale tecnica si differenzia dal metodo convenzionale che prevede la produzione di indumenti a partire da tessuti già tinti. 




Da più di 45 anni il brand continua ad esplorare la sua particolare rielaborazione di capi militari d’archivio, da lavoro e sportivi, combinandoli con un'intensa ricerca dell’innovazione dei tessuti italiani.



Nel 1979 la C.P. Company trasformò il piumino di nylon degli alpinisti in una giacca urban. Il piumino diventò un’alternativa insostituibile al cappotto di lana che, fino agli anni ‘70, era lo stile di giacca invernale dominante nelle città italiane.




Negli anni le tecniche di tintura dei capi si perfezionano sempre di più fino ad arrivare al grande successo dei giorni nostri.



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